Altri trifogli

Questo lunedì di Marzo che sembra autunno, almeno qui in Veneto, voglio ricordare un poeta irlandese, Patrick Kavanagh (1904-1967), nato a Inniskeen, County Monaghan –  in Irlanda ogni volta che si presentano, annunciano il nome della contea, e quindi rispetto la tradizione – in una famiglia numerosa di contadini, in una terra che però ha visto nascere i più grandi scrittori e sperimentatori del linguaggio in lingua inglese, ricca di miti, storia, letteratura, elfi, folletti, e leprechauns, gnomi sui generis. E visto che ieri è stato pure San Patrizio, patrono di Irlanda, festeggiato ogni anno con fiumi di Guinness, e trifogli dipinti sulla guancia, la memoria torna indietro ai paesaggi infuocati dell’anima, alla metafisica rurale.

“Ploughman” è tratta dalla sua prima raccolta di poesie, Ploughman and other poems, del 1936, ma qui entriamo in un tunnel a-temporale.

Aratore

 

In questi campetti

Ho conosciuto il piacere

Di rinascere ogni mattino

E di morire ogni sera.

 

E posso dire

Che nascita e morte

Non sono così crudeli

Come dice il Predicatore.

 

Ma quando la vita è solo un giorno

Grembo e tomba

Congiungono le labbra con tenerezza

Come sposo e sposa.

 

E quando è la vita di un aratore

Come sono io ora

L’età è un solco

E il Tempo un aratro,

 

E l’infinito un campo

Che non può andare oltre

Il canale di scolo

O attraversare il fossato.[1]

Film sull’epica del campo, come in una tragedia greca, The Field, di John Sheridan, 1990.


[1] Qui l’originale in inglese:

Ploughman

In these small fields


I have known the delight


Of being reborn each morning


And dying each night.


 

And I can tell


That birth and death


Are nothing so fierce


As the Preacher saith.





But when a life’s but a day


The womb and tomb


Press lips in fondness

Like bride and groom.



 

And when a man’s a ploughman


As I am now


An age is a furrow

And Time a plough,


 

And Infinity a field


That cannot stretch


Over the drain


Or through the ditch.

6 pensieri su “Altri trifogli

    1. Che stella, grazie Marta, ho apprezzato particolarmente il disco jazz pomeridiano 🙂

    1. Grazie a te per la lettura 🙂
      è un poeta straordinario, vivamente consigliato, autodidatta, nato però in una terra fortunata, buona settimana anche a te!

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