Palindromi

Video di Claudia Bonollo, In girum imus nocte et consumimur igni – girovaghiamo nella notte e il fuoco ci consuma. Non poteva mancare!

Durata: 8 m

Anno: 2000

Sceneggiatura e Regia: Claudia Bonollo

Realizzazione : Claudia Bonollo e Héctor Gómez

Produzione: C + H (Claudia Bonollo e Héctor Gómez)

Nota di Claudia Bonollo

Biografia labirintica dell’architetto spagnolo Juan Daniel Fullaondo, raccontata attraverso le tecniche narrative usate dai Situazionisti (la deriva e lo slittamento di senso). “In girum imus nocte et consumimur igni” (girovaghiamo nella notte e il fuoco ci consuma) è il titolo dell’ultimo film di Guy Debord però anche il palindromo più lungo della lingua latina. Si narra che fu pronunciato per la prima volta da un senatore romano che ammirava l’arabesco del volo di alcune farfalle notturne intorno alla fiamma di una candela.

È un video-collage, di città, metafore, inquietudini, viaggi e frammenti di film, retto da un tempo circolare, un loop, che rappresenta un circolo vizioso che non riesce a trasformarsi in virtuoso.
Tre simboli, tratti dall’oracolo cinese L’I-Ching, riassumono la vita tormentata dell’architetto basco: il fuoco con la sua ambivalenza creativa-distruttiva, la notte (l’impossibilità di un talento che non riesce a farsi evidente) e il Viandante (la perdita delle origini, il senso di naufragio).

Il senso di perdita progressivo è espresso dal tragitto circolare del tram 21 di Lisbona, un omaggio a uno dei suoi articoli più geniali.

16 pensieri su “Palindromi

  1. È un lavoro molto bello, complimenti. L’idea di un inizio ed di una fine che insieme rimandano ad una nuova partenza è molto intenso. La colonna sonora pure è molto ricercata e lo scorrere delle immagini nel mezzo si adeguano perfettamente. È come voler leggere la forza creativa degli elementi che ci coinvolgono, partendo e “finendo” nel fuoco una forza creativa di cui pur conoscendo il suo flagello, ammalia ed affascina per quellla sua atavica bellezza.
    brave veramente un gran bel lavoro

    1. Grazie Lois, ero curiosa di avere una tua opinione, a onor di cronaca, io non ho fatto nulla, il merito è tutto di mia sorella, ma visto che sto svolgendo una ricerca sulle figure retoriche, l’ho inserito qui e condiviso con piacere, ogni volta che lo rivedo, specialmente nella parte finale, mi commuovo sempre…

      1. Nei giorni scorsi ho ricevuto la notifica ed ho iniziato a leggere il tuo post, non avendo tempo ho rimandato la visione ad oggi per dargli il giusto valore e come prevedevo (a partire già dal titolo) era un lavoro che meritava attenzione…
        Bello davvero, c’è un rapimento totale dei sensi e la colonna sonora sul finale effettivamente suscita i “moti dell’anima”.
        Mi ripeto: Brave!

      2. sì, nelle note finali, quasi struggente, poi mi ricorda anche Lisbona, che città! Grazie Lois, mi fa piacere che ti sia piaciuto, buona serata 🙂

    1. perché avanti nel tempo, l’essenza dell’attraversamento attraverso il fuoco, nel ritornare indietro come fa il palindromo nel suo percorso al contrario, c’è tutto, la passione, il fuoco, la notte, l’ossessione, la dipendenza, l’illusione, la disillusione, lo smarrimento, la perdita, la distruzione, il naufragio, il viaggio …in un tunnel a-temporale che si dilata e si contrae nell’intensità del ricordo.

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