The Tenant of Wildfell Hall (VII e ultima parte)

A questo punto nella narrazione si inserisce la voce narrante di Gilbert Markham, il vicino di casa di Helen Graham. Gilbert traduce i pensieri di Helen, leggendo le lettere che lei scrive al fratello racconta l’intera vicenda all’amico Halford e di conseguenza a noi lettori. Classico stratagemma narrativo in cui rivediamo i suoi sentimenti attraverso gli occhi di lei, una fantasia tipicamente femminile secondo il registro scelto dalla temeraria Acton Bell.

La descrizione del paesaggio ancora una volta serve a introdurre qualcosa che sta nascendo in lui, un nuovo inizio riflesso nell’alba – anche se mai nessuno come Pound saprà descrivere meglio l’alba – Fresca come le pallide foglie umide del mughetto distesa al mio fianco nell’aurora.

Si precipita di prima mattina alla tenuta di Wildfell Hall, vuole parlare con Helen. Le confessa che ha letto il suo diario, la ama.

Helen, vorrebbe cedere ma non se la sente, meglio non vedersi più. Gilbert lascia la casa a malincuore e va a chiedere scusa al fratello di Helen, Frederick Lawrence che aveva fatto cadere da cavallo per averlo confuso con un presunto amante mentre Helen si era rifugiata a Wildfell Hall per scappare dal marito violento. Viene perdonato con la promessa di tenersi alla larga dalla sorella e dalla tenuta, e gli viene richiesto di scrivere una nota da inviare ad Helen al posto suo per spiegarle il motivo della sua assenza – si è infortunato la mano e non riesce a scrivere – ulteriore complicazione di Acton Bell, nota-oggetto al posto dell’amato.

Gilbert viene a sapere da una vicina che Helen ha lasciato Wildfell Hall ed è tornata a trovare il marito gravemente malato a Grassdale, cedendo ancora una volta ai suoi ricatti emotivi. Gli viene consegnata la lettera che Helen ha scritto al fratello Frederick. La situazione è sotto controllo anche se lascia poco spazio alla speranza, abbandonato da tutti, persino dai servi, Mr Huntington in preda ai deliri della febbre fa fatica a riconoscerla, preferisce chiamarla con un altro nome, Helen ora per lui è Alice. Chiede di vedere il piccolo Arthur, Helen gli fa firmare una carta in cui si impegna che potrà stare con il figlio solo in presenza di un’altra persona. Mr Huntington fa quello che gli viene richiesto. L’accoglienza del padre non è delle migliori, non è il figlio adorante che lui vorrebbe. Il giorno dopo gli viene praticato un salasso.

In un raro momento di lucidità Arthur le chiede : “Cosa farai quando starò meglio? Te ne andrai di nuovo?”

Helen non è in grado di garantirglielo. Arthur non sembra migliorare, ha paura di morire.

Gilbert Markham riceve la notizia della morte di Mr Huntington tramite una lettera che Helen ha inviato al fratello. Helen Graham è libera, e Gilbert comincia a fantasticare su una loro possibile unione. Sarà all’altezza? Verrà rifiutato anche questa volta? Quanto dovrà aspettare per dichiararsi nuovamente? Quando potrà rivederla a Grassdale?

Passano molti mesi, viene a sapere che la vecchia amante di Mr Huntington è scappata con un altro lasciando il marito e l’amante ammalato – un classico. Scopre dalla vicina Liz che corre voce che Mrs Huntington si sia sposata con un certo Hargrave, Gilbert è inconsolabile. Viaggia tutta la notte sotto la neve verso Grassdale e scopre che a sposarsi non è Helen, ma il fratello Frederick. La ricerca di Helen continua, si precipita verso Staningley, West Yorkshire. Afflitto, seduto ai piedi di un albero viene riconosciuto dal piccolo Arthur.

Viene accolto da Helen in casa.

“Che è successo in tutto questo tempo? Nessun morto? Nessuno sposato?”

Gilbert crede ancora che si sia sposata con un altro, ha origliato una conversazione durante il viaggio in carrozza e gli è sembrato di capire che qualcuno si riferisse a una ricca tenuta avuta grazie a un’eredità e forse a un matrimonio? – a questo punto la fantasia galoppa per conto suo. Quando vede Helen non sa cosa dire.

Inaspettatamente è Helen ad introdurre l’argomento, è lei che si propone, offrendogli una rosa – in senso reale e figurato, uno scoop per i tempi di Acton Bell.

Il sì immediato, con l’approvazione anche della ricca zia. Matrimonio rimandato ad Agosto e vissero felici e contenti.

Passo e chiudo da Staningley, 10 giugno 1847.

A rose is still a rose

THE END

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