Elevazioni #23

Qui c’è tutto da ricostruire, giorni fa vagavo con un taxi nella laguna per lavoro, una viaggiatrice della Pennsylvania mi indica una scultura vicino al cimitero di San Michele: “Chi sono? Due amanti?”..Inforco gli occhiali e metto a fuoco “Dante’s barge“, altro che amanti, Dante e Virgilio su una chiatta, opera dello scultore armeno Georgy Frangulyan, installazione commissionata in occasione della Biennale di Venezia qualche tempo fa, davanti all’isola dei morti..

Nessuna domanda sulla Biennale, per cui aspetto una sua reazione.

“Ah sì, beh a me sembrano lì da secoli.”

E in effetti, se mi tolgo gli occhiali, scompaiono inghiottiti da una nuvola, sospesi tra onde e cielo, mentre lei con una Tshirt verde salvia con la scritta North Face guarda già verso Murano, del vetro non è che le interessi più di tanto, ma rientra nella liste di cose da vedere per cui si va, con poca convinzione ma si va.

Parla poco.

“Tentato di leggere Dante in inglese ma l’ho trovato un po’ pesante per cui ho lasciato perdere.”

Problemi di traduzione, disinteresse o che? Tento un approccio diverso con il jolly Ezra Pound.

“Pound, americano che ha vissuto a Venezia, grande studioso, anche di Dante, ha ricostruito un’Odissea moderna attraverso la conoscenza dei classici.”

“Sembra interessante..”

“La letteratura è nuova se rimane nuova..forse le note non hanno aiutato..”

Annuisce e mi sorride.

“I have tried to write Paradise

Do not move
Let the wind speak
that is paradise.

Let the Gods forgive what I
have made
Let those I love try to forgive
what I have made.”

Abbassa lo sguardo e fa finta di fissare un orizzonte lontano, commossa. Siamo a Murano.

 

 

 

 

 

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