La Lista delle Liste #2 – The Others

Gli anni Verdissimi del secolo scorso Tra i primi libri di letteratura straniera di noi ventenni di provincia il best-seller americano di Bret Easton Ellis, Less than zero (Meno di zero), scritto da un ventenne americano che in quanto a esperienza e a cinismo sembrava avere il doppio dei nostri anni e poco in comune con noi ragazzi di ieri. Los Angeles con una generazione perduta tra sesso, droga, sedute di psicoanalisi, con famiglie spezzate, avidità e ambizione. Li chiamavano i “minimalisti”, anche Dan Flavin, con i suoi neon spiazzanti era considerato un minimalista, ma tra i due c’era un … Continua a leggere La Lista delle Liste #2 – The Others

Isole

Ho sempre vissuto su isole, sono abituata a stare sola, a convivere con la nostalgia per luoghi che non abito più, molti anni a Venezia, città amata e poi abbandonata, un anno in Irlanda, ma non l’Irlanda di ora, l’Irlanda di vent’anni fa, piena di pecore e di pub con gli sgabelli in similpelle sbucciata, sette anni in Inghilterra, più heavy-metal che swinging, per poi scomparire nella mia isola di libri. Mr Black vive anche lui nella sua isola lontanissima, Singapore, l’ho conosciuto per caso su Linkedin, che effettivamente lega più di quanto si creda. E così ho scritto un libro … Continua a leggere Isole

Altri trifogli

Questo lunedì di Marzo che sembra autunno, almeno qui in Veneto, voglio ricordare un poeta irlandese, Patrick Kavanagh (1904-1967), nato a Inniskeen, County Monaghan –  in Irlanda ogni volta che si presentano, annunciano il nome della contea, e quindi rispetto la tradizione – in una famiglia numerosa di contadini, in una terra che però ha visto nascere i più grandi scrittori e sperimentatori del linguaggio in lingua inglese, ricca di miti, storia, letteratura, elfi, folletti, e leprechauns, gnomi sui generis. E visto che ieri è stato pure San Patrizio, patrono di Irlanda, festeggiato ogni anno con fiumi di Guinness, e trifogli dipinti … Continua a leggere Altri trifogli

Oggi no, domani sì?

Aspettando Godot è un’altra di quelle espressioni ormai entrate nel vocabolario quotidiano, come Carlo in Francia, altra frase usata spesso a casa mia come metro di paragone vago per indicare qualcuno che ne ha fatte di tutti i colori, eufemismo un po’ vintage ma che rende l’idea. Di solito è sempre qualche conoscente… Quando sono stata a Dublino, mi ha colpito che la gente andasse a teatro in ciabatte, un’azione assolutamente comune, un luogo familiare frequentato da tutti, Beckett era amatissimo. Credo che sia ancora così, se qualcuno ha il coraggio di attraversare O’ Connell Bridge con un vento che … Continua a leggere Oggi no, domani sì?

E lucevan le stelle

Per riprendermi dal freddo polare di questi giorni mi sono buttata a rileggere la biografia del sole di David Whitehouse (1), un trattato scientifico-filosofico sulla storia del pianeta infuocato. Pur analizzando in dettaglio le teorie scientifiche, trovo che le parti più avvincenti siano quelle legate alle leggende sul sole. In Irlanda, in un luogo dal nome impronunciabile Sliabh na Calighe (letteralmente ‘colline della strega’), noto anche come Loughcrew, figura la prima incisione neolitica di un’eclissi di sole, risalente al 3340 a.C.. Nell’Oriente antico le eclissi venivano considerate come un rimprovero del cielo nei confronti dell’operato di un determinato sovrano; si … Continua a leggere E lucevan le stelle