L’Aneddoto del Vaso

Mentre carri in maschera stanno per invadere Venezia, qui si studia. Sto leggendo parecchi saggi, alcuni scoraggianti come può essere un mattone di quattrocento pagine con lunghe note in coda al libro. Tra tutti gli articoli scritti, le traduzioni rimangono in pole position –  saluto le professoresse che mi seguono con attenzione da anni, sempre le stesse, e sempre nello stesso ordine, Tempo Divoratore Spunta gli Artigli al Leone di Shakespeare, Scaffolding di Seamus Heaney, a seguire Jenny Joseph – e mi chiedo la poetessa che ama le sorprese si è degnata di mettere il mio nome nella traduzione anziché … Continua a leggere L’Aneddoto del Vaso

Dai tempo al tempo III

Spazio alla luce. Una poesia di Herman Melville L’entusiasta Anche se mi ucciderà, avrò fiducia in Lui I cuori che non battono una ritirata ignobile Negli anni generosi della giovinezza Giudicheranno vile, se prudente, Quando l’interesse si piega alle paure? Gli spiriti che venerano la luce Vedranno perfido il sacro bagliore, Ritratteranno e andranno dietro a creature mondane, Adattandosi e dando loro ragione?   Il Tempo con il suo freddo influsso serpeggiante Toglierà nerbo e blandirà? Il cuore Si tormenterà per quei senza cuori arruolati Fra commercianti di fiera? La fede abiurerà i suoi cieli, O il pallido periodo di … Continua a leggere Dai tempo al tempo III

Elevazioni VI – On the road again

Non come i Rockets, che chissà che fine avranno fatto, alieni francesi che atterravano sul palco da un’astronave fuoco – concerto visto nella piccola Udine secoli fa – dipinti d’argento..poi ogni tanto dicevano che qualcuno era morto per la pittura tossica sul corpo, “ma non lo sapevano che faceva male?” – ci chiedevamo preoccupate, finché non ricomparivano su qualche altro palco, sbucando fuori dal solito uovo metallico con luci laser che invadevano la sala con inutili nuvole di fumo, smog all’ennesima potenza. Non che di questi tempi ce ne sia bisogno, almeno qui in Veneto, Novembre contempla nebbia e umidità alle … Continua a leggere Elevazioni VI – On the road again

Montaigne e la sua gattina

Poesia di Herman Melville, [titolo originale Montaigne and his kitten]. In alternativa alle miriadi di pagine dedicate alla balena bianca, la gattina del filosofo e scrittore francese. Qui Melville si spinge oltre l’intuizione originaria di Montaigne: quando mi trastullo con la mia gatta, chi sa se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei? Siamo certi di capire il linguaggio degli animali? Melville mette in scena un monologo possibile, ai confini della realtà. Blanche continua a ronfare, ed è un ottimo indizio. Vieni qui Blanche! Siamo io e te. Ora che non ci sono tonti … Continua a leggere Montaigne e la sua gattina

T. S. Eliot e la Principessa Volupine

Luoghi non luoghi superluoghi liberamente rivisitati Tra-la-la-la-la-la-laire – nil nisi divinum stabile est; caetera fumus – la gondola si fermò, l’antico palazzo era lì, quanto incantevoli il suo grigio e rosa – capre e scimmie, e con un pelo simile! – così la contessa andò avanti finché arrivò in un piccolo parco dove Niobe le offrì in dono un cofanetto e così se ne andò. (1) L’iscrizione sontuosa è tratta da una poesia di T.S. Eliot, pubblicata a Londra nel 1919, “Burbank con un Baedeker – la guida turistica per antonomasia – Bleistein con un sigaro”, ambientata a Venezia. Prima … Continua a leggere T. S. Eliot e la Principessa Volupine