Maniacs

I call you back, you call me back Niente è più reale del niente Samuel Beckett A volte rimpiango i tempi del telefono grigio, quello della SIP, ci si vedeva ugualmente e si raccontavano meno bugie, almeno a me sembra, o forse perché ero una ragazzina, poco consapevole di me stessa, figurarsi delle intenzioni degli altri. Comunque se non rispondevi, non c’erano drammi, ti richiamavano, adesso ti bombardano di messaggi fino allo sfinimento. Grazie a Faccialibro e al magico mondo di internet sono in contatto giornaliero con potenziali nuovi “amici” virtuali. Tutte le volte che ho la malaugurata idea di … Continua a leggere Maniacs

Altri trifogli

Questo lunedì di Marzo che sembra autunno, almeno qui in Veneto, voglio ricordare un poeta irlandese, Patrick Kavanagh (1904-1967), nato a Inniskeen, County Monaghan –  in Irlanda ogni volta che si presentano, annunciano il nome della contea, e quindi rispetto la tradizione – in una famiglia numerosa di contadini, in una terra che però ha visto nascere i più grandi scrittori e sperimentatori del linguaggio in lingua inglese, ricca di miti, storia, letteratura, elfi, folletti, e leprechauns, gnomi sui generis. E visto che ieri è stato pure San Patrizio, patrono di Irlanda, festeggiato ogni anno con fiumi di Guinness, e trifogli dipinti … Continua a leggere Altri trifogli

E li chiamano idilli

Guardati dalla furia di un uomo tranquillo John Dryden A parte: Non capisco perché wordpress ha fatto sparire i commenti dalla bacheca, ora ogni volta che tento di leggerli vengo dirottata su “my activities” in una sorta di elenco onanista con la lista di tutti i commenti che ho fatto negli altri blog, di nessuna utilità se non posso leggere le risposte degli altri… Inizio il soliloquio di questa settimana con una risata di John Dryden (1631-1700), poeta della Restaurazione inglese, in realtà quasi un idillio(1), una fuga rurale del poeta in compagnia della bella Silvia e del pastore Aminta, … Continua a leggere E li chiamano idilli

Paralipomeni

Grilli, insetti, topi, rane, vermi, muta-forme, figure indefinibili e sfuggenti, siamo circondati. Giacomo Leopardi, già a suo tempo, si era interrogato su come fosse andata a finire la battaglia tra topi e rane, un poemetto satirico attribuito erroneamente a Omero sul contrasto tra popolazioni marinare e agricole che aveva tradotto tre volte dal greco, la Batracomiomachia, quasi uno scioglilingua. Repetita iuvant. I suoi paralipomeni sono appunto un’aggiunta che diventa riflessione, digressione allegorica sui moti rivoluzionari del 1820-1821, che aveva appoggiato, tra un dolcetto e l’altro – morì per un’indigestione di confetti, pare un chilo. Otto canti, quarantasei ottave che tentano … Continua a leggere Paralipomeni