Il Fuoco – V e ultima parte

Stelio con la Foscarina vanno a far visita a Lady Myrta che ha un magnifico palazzo, circondata da levrieri. Due levrieri dal nome biblico – Gog e Magog li aveva regalati a Stelio – già il nome è un indizio, giganti, ma anche popoli e nazioni lontanissime. Gog a forza di cacciare lepri è diventato storpio. Lady Myrta gli offre il suo Donovan…e ricorda una storia tristissima di una donna francese uccisa durante una battuta di caccia, colpita da un colpo mortale riservato a una lepre e che sarà fatale per entrambe. Dentro la Basilica dorata di San Marco la … Continua a leggere Il Fuoco – V e ultima parte

Il Fuoco – IV parte

Dimmi come cerchi e ti dirò cosa cerchi Ludwig Wittgenstein L’Impero del Silenzio Stelio con la sua passione totalizzante confonde sempre più la Foscarina, terrorizzata dall’idea di invecchiare e di non essere all’altezza di un giovane amante che non le dà tregua, con la paura di essere presto sostituita da Donatella Arvale, meno esperta ma con una vita davanti. Gli racconta la triste storia della contessa Radiana, reclusa in un palazzo veneziano senza specchi, vittima della sua stessa vanità. Stelio ha altro a cui pensare. Tornando da un mare in tempesta dal lido, sulla nave il poeta incrocia Richard Wagner, … Continua a leggere Il Fuoco – IV parte

La città anadiomene dalle braccia di marmo

In una parola Venezia! Definizione dannunziana ispirata a Venere, nata dalla spuma del mare. Sostituire mare con laguna, per procedere nella lettura de Il Fuoco. Che Stelio sia un personaggio impegnativo si capisce dalle prime righe, per averne la certezza definitiva sarà ascoltare il discorso preparato per Palazzo Ducale, una lezione sulla città e la sua anima autunnale così bene rappresentata dai quadri del Giorgione e del Tintoretto. La prima riflessione prende spunto da Leonardo da Vinci, la pittura come sorella della musica, poesia muta in cui gli artisti sono dei musicisti inconsapevoli. L’Allegoria dell’Autunno di Tintoretto rivela una immagine … Continua a leggere La città anadiomene dalle braccia di marmo

L’Epifania del Fuoco

È arrivato il momento di affrontare la lettura della trilogia incompiuta del Melograno di Gabriele D’Annunzio. La prefazione coltissima nell’edizione Oscar Mondadori è a cura di Anco Marzio Mutterle, che in tempi lontani è stato mio professore di Letteratura Italiana a Ca’ Foscari. La stesura del romanzo è stata sofferta, la variazione del titolo già dice molto. Leggendo la fitta corrispondenza con gli editori, prima si doveva chiamare La Sublime Avventura, poi La Grazia per approdare al titolo finale Il Fuoco (1897), il fuoco di una passione che lascerà il segno. D’Annunzio si fa trascinare così tanto dalla forza dirompente … Continua a leggere L’Epifania del Fuoco

Il cuore delle cose

Mi sono messa a rileggere un ormai “classico” giapponese. Il titolo si riferisce al capolavoro del maestro Natsume Soseki, il romanzo che svelò la letteratura giapponese al resto del mondo. Pubblicato per la prima volta nel 1913, protagonista dell’opera è il rapporto tra maestro e discepolo, un romanzo nel romanzo. All’inizio la relazione con il maestro parte timidamente, sullo sfondo il paesaggio rassicurante del mare. Il discepolo va a trovare il maestro nella località balneare di Kamakura. Poi prosegue a Tokyo, ma la frequentazione ha bisogno di molta dedizione e costanza, il maestro non sembra lasciarsi andare a rivelare troppo … Continua a leggere Il cuore delle cose