La città anadiomene dalle braccia di marmo

In una parola Venezia! Definizione dannunziana ispirata a Venere, nata dalla spuma del mare. Sostituire mare con laguna, per procedere nella lettura de Il Fuoco. Che Stelio sia un personaggio impegnativo si capisce dalle prime righe, per averne la certezza definitiva sarà ascoltare il discorso preparato per Palazzo Ducale, una lezione sulla città e la sua anima autunnale così bene rappresentata dai quadri del Giorgione e del Tintoretto. La prima riflessione prende spunto da Leonardo da Vinci, la pittura come sorella della musica, poesia muta in cui gli artisti sono dei musicisti inconsapevoli. L’Allegoria dell’Autunno di Tintoretto rivela una immagine … Continua a leggere La città anadiomene dalle braccia di marmo

Vagabonda che sono io – Elevazioni III

21 settembre 22° di massima | 13° di minima | cielo parzialmente nuvoloso Compleanno di Leonard Cohen, 81 anni, e non sentirli. Salto quantico nostrano. Volente o nolente si inseriscono in postazione solennemente stabile da decenni i Nomadi, “chissà dov’era casa mia, e quel bambino che _ giocava nel cortile _”..parte il coro “vagabondo che son io, vagabondo che non sono altro”..aria settembrina canterina, quel sole tiepido che non riscalda rianimato dalle impressioni di settembre: Quante gocce di rugiada intorno a me Cerco il sole ma non c’è Dorme ancora la campagna, forse no è sveglia, mi guarda, non so … Continua a leggere Vagabonda che sono io – Elevazioni III

L’estate di Philip Larkin

A Chichan Di Philip Larkin, poeta che mi piace molto, tempo fa avevo tradotto “Home is so sad”(1), la poesia che vi propongo oggi mi ha colpito perché descrive perfettamente il senso di smarrimento provocato da certe paure, con una sensibilità rara, l’imbarazzo di chi osserva si trasforma in timido riserbo. Mamma, l’estate e io Mia madre, che odia i temporali, Blocca ogni giorno d’estate e lo svuota Sospettosa per paura che cumuli Di nuvole nere come uva si appostino nel cielo, Ma quando il tempo di Agosto si guasta E arrivano le piogge, e un fragile gelo Affila l’aria … Continua a leggere L’estate di Philip Larkin

Tempo di primavera

Una bella poesia è un contributo alla realtà. Il mondo non è più lo stesso dopo che gli si è aggiunta una bella poesia. Dylan Thomas E allora oggi vi propongo “Here in this spring”, una riflessione sul senso del tempo tratta dai Collected Poems, una raccolta di tutte le poesie scritte dal 1934 al 1953 del grande poeta gallese. Qui in questa primavera Qui in questa primavera, le stelle navigano il vuoto; Qui in questo inverno ornamentale Colpisce a raffica il tempo nudo; Quest’estate seppellisce l’uccello di primavera Si scelgono i simboli dal lento alternarsi Degli anni delle coste delle quattro … Continua a leggere Tempo di primavera