
Le Odissee che preferisco ricordare
“…fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza.” (Dante, Inferno XXVI, 119-120) Alle medie ci costringevano a fare le parafrasi dell’Odissea, un esercizio stilistico dove di solito si riscrive male quanto è già stato detto, ma a quell’età non si potrebbe fare altrimenti. Si leggevano le versioni neoclassiche di Ippolito Pindemonte, Vincenzo Monti, confrontandole con la traduzione ‘moderna’ di Rosa Calzecchi Onesti. Nel programma di studio Ulisse ricompariva in Dante, all’inferno nella bolgia dei fraudolenti, avvolto in una lingua di fuoco. Curiosamente Dante non aveva mai letto l’Odissea, la fama dell’arguzia di Ulisse gli era stata … Continua a leggere Le Odissee che preferisco ricordare