Rifondare un rapporto di fiducia con i cittadini del paese sentenzia un politico alla televisione, ci vuole pazienza..Santa pazienza!
Il fatto che la pazienza sia anche la scapolare, parte dell’abito di un religioso
rende subito l’idea – nell’immagine la mantellina con il cappuccio dei monaci – una qualità che si indossa anche come parte di sé.
Tornando a parametri terrestri, non è facile adattarsi a quella fase in cui è meglio NON. Astenersi da, lasciare correre che non vuol dire non reagire, semplicemente non affrontare di petto le cose, esercitarsi all’auto-controllo, alla sospensione del giudizio, prendere una posizione precisa dentro di sé senza per questo sentire la necessità di doverlo comunicare agli altri o meglio saperlo dire in altro modo, gesti eloquenti come parole. Tenere le redini delle emozioni e non farsi governare da sentimenti contrastanti. Fino a un certo punto però, fino alla fase in cui dopo aver a lungo atteso, si arriva a una nuova meta interiore: l’oltre.
Anche la pazienza varca i suoi limiti.
Qualunque fiore tu sia,
quando verrà il tuo tempo, sboccerai.
Prima di allora
una lunga e fredda notte potrà passare.
Anche dai sogni della notte trarrai forza e nutrimento.
Perciò sii paziente verso quanto ti accade
e curati e amati
senza paragonarti
o voler essere un altro fiore,
perché non esiste fiore migliore di quello
che si apre nella pienezza di ciò che è.
E quando ciò accadrà,
potrai scoprire
che andavi sognando
di essere un fiore
che aveva da fiorire.
Daisaku Ikeda (1)
(1) Daisaku Ikeda, Lou Marinoff, Qualunque fiore tu sia sboccerai, Piemme, 2014.
Bellissima!
😀