Giornata non proprio da gita pasquale, cielo grigio, piccioni in posa spettrale sui tetti degni di un’inquadratura alla Hitchcock, e da qualche minuto ha deciso pure di piovere, così per rallegrarci la giornata. Sugli scaffali il richiamo di Edgar Allan Poe, un’edizione anni ’60 della Mondadori di tutti i suoi racconti tradotti da Delfino Cinelli ed Elio Vittorini, in un italiano che non esiste più, dove “l’essenza del delitto perdura inesplicabile.” Apro a caso, pagina 220, perfetto, “L’uomo della folla” con tanto di citazione in francese delle massime di La Bruyère: Ce grand malheur, de ne pouvoir être seul (questa grande infelicità di non poter essere solo), da leggere …
Il protagonista del racconto siede annoiato al caffè “D” di Londra, osserva la folla, ha abbandonato la lettura di un libro tedesco con un giudizio che non lascia speranza: “er loesst sich nich lesen” – non si lascia leggere. L’umanità invece è più che varia, catalogata secondo abiti e portamenti: gentiluomini, impiegati, tagliaborse camuffati da impiegati, prostitute di ogni età, mendicanti, una marea che invade le strade illuminate dalla luce fioca dei lampioni. A un certo punto in mezzo alla folla, incrocia uno strano personaggio, un uomo di circa sessant’anni, minuto, basso di statura con uno sguardo demoniaco, sente che deve seguirlo, vuole scoprire tutto di lui, attirato dal bagliore fulmineo di una lama di pugnale nascosta velocemente tra i suoi abiti. Comincia un inseguimento faticoso a passo veloce, l’uomo si muove con un’agilità sorprendente, conosce la città, scompare e ricompare in mezzo a ondate di persone che escono dai teatri, si infila in strettoie buie, instancabile nella sua fuga intermittente in quartieri sempre più malfamati. Ma lui non demorde, continua a seguirlo fino alle prime luci dell’alba finché, esausto, si ritrova proprio davanti al punto di partenza, il caffè “D”, lo guarda fisso negli occhi, ma l’uomo sfugge di nuovo scomparendo dietro a un nugolo di persone. Eh già, dopo tutto, “il vecchio è l’uomo della folla…il genio tipico del delitto profondo, egli non vuole restare solo”. Inutile seguirlo, grato per una volta che “er loesst sich nich lessen” – non si lascia leggere, come il libro di Grünninger, Il giardinetto delle anime [1]…meglio passare oltre.
[1] Hortulus Animae = una raccolta di preghiere popolari ed esercizi devozionali aggiunti al “Piccolo ufficio della Madonna”, che fu molto diffusa, soprattutto in Germania al principio del sec. XVI (Si veda Encliclopedia Treccani online).