Biancaneve e i Sette Nani

Snow White Coffin Carried

Libera illustrazione del 1852, versione islandese…manca un nano (sospetto che sia Brontolo)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ieri ho rivisto il film di Walt Disney del 1937, la versione restaurata, non era il film che io credevo di ricordare bene. Sono rimasta colpita dalla brevità dell’azione e dai testi delle canzoni, che sono davvero insopportabili. Nostalgicamente ero rimasta al ritornello dei nani, “andiam andiam, andiamo a lavorar”, anche se poi come “lavoro” collezionano diamanti e pietre preziose. Curiosamente li custodiscono dentro dei sacchi che poi mettono in un magazzino, la chiave rimane fuori appesa sulla porta, allora perché disturbarsi a chiudere la porta?

Avevo però rimosso le canzoni di Biancaneve che è una melomane compulsiva. È proprio il canto pieno di cinguettii e finali troncate a sedurre il principe che la sente da dietro il muro di recinzione del castello. Biancaneve appena lo vede scappa via, però si affaccia alla finestra e gli manda una colomba che lo bacia sulla bocca al posto suo.

Mi ricordavo perfettamente la regina dark e l’episodio del cuore del cinghiale, un atto di una crudeltà indicibile e un sacrificio inutile: lo specchio magico vede e rivela tutto quello che accade nel reame.

A casa dei nani Biancaneve svolazza con la scopa in mano mentre gli animali fanno le pulizie, poi si mette a riposare sui letti dei nani. Quando i nani arrivano a casa, temono che la casa sia infestata da un fantasma. Biancaneve si sveglia, gli ordina di lavarsi fuori dentro una vasca di acqua gelida e gli serve una brodaglia calda. Cucciolo è un caso disperato, non è in grado di parlare. Dopo cena Biancaneve si mette di nuovo a cantare con i nani. I nani le cedono i loro letti e dormono direttamente per terra.

Il giorno dopo prima di andare in miniera la pregano di non aprire a nessuno, l’avvertono che la regina è un’esperta di magia nera e la verrà a cercare. Biancaneve li rassicura che starà attenta. Mentre sta preparando una torta di mirtilli per Brontolo, arriva una vecchia che ha un aspetto davvero inquietante, che dovrebbe già essere un indizio, Biancaneve invece la invita in casa e le offre pure un bicchiere d’acqua. La vecchia strega le regala la mela dei desideri, Biancaneve cede alla tentazione, morde la mela e cade a terra.

I nani corrono a casa allertati ancora una volta dall’intervento provvidenziale degli animali del bosco ma non riescono a salvare Biancaneve. La strega svanisce in un burrone seguita da due avvoltoi, dopo aver tentato di ucciderli con un enorme masso. I nani si sciolgono in un pianto dirotto e si mettono a costruire una bara di oro e cristallo nel bosco. Mentre sono intenti a vegliare sulla tomba, improvvisamente arriva il principe, bacia Biancaneve, l’incantesimo si rompe, Biancaneve si sveglia, sale sul cavallo e se ne va via con il principe senza nemmeno organizzare una festa di addio. E i nani?

Preferisco di gran lunga Shrek, che pur essendo un orco ha dei modi più gentili.

Per chi fosse interessato, esiste la continuazione della storia di Biancaneve, Branca de Neve (2000) del regista portoghese Monteiro. L’hanno trasmessa tempo fa alle tre di notte, dopo aver sopportato pazientemente l’introduzione fuori sync, mi sono addormentata alla seconda battuta in portoghese, ZZZZZZZZ…

 

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