È tornata l’ora solare e come ogni anno alla vigilia del cambio delle lancette si pronuncia la fatidica frase, “dai stanotte, dormiamo un’ora in più”, a seguire, “oh, fra poco è Natale”, “peccato, ora fa buio prima”, un’affermazione che personalmente segna la mia arresa all’inverno, che vivo sempre come una ritirata strategica.
A Greenwich, che si cita solo per il meridiano zero, ci sono stata veramente, in una di quelle gite che ti imponi la domenica per non arrenderti a una pigrizia malinconica, partenza via battello sul Tamigi, alla ricerca del villaggio immerso nel verde. Il viaggio via fiume, pioggia e vento permettendo, è a mio avviso, l’unica ragione per cui vale la pena andare a Greenwich, guardi il paesaggio scorrere sull’acqua e lasci fluire i pensieri.
Quando arrivi a destinazione, vaghi come un turista qualunque, il posto è un paese ordinato. I pub hanno quelle insegne finte-antiche che ti supplicano di non entrare, passeggi nel parco, il Museo Marittimo ha per me lo stesso fascino della collezione di francobolli dei reali, pari allo zero, un caro saluto a Lord Horatio Nelson, morto a Trafalgar e portato a casa in un barile di rum – una fine terrificante, nonostante avesse avuto uno strano presentimento pre-battaglia ma finire a mollo nell’alcol penso superasse ogni sua aspettativa – un lieve stupore quando scopri che il veliero Cutty Sark è anche una marca di whisky scozzese, rigorosamente senza e, altrimenti secondo loro non è whisky, e se posso cerco di evitare discussioni sulla lavorazione del malto. Un giro alle bancarelle dei mercatini ti fa capire che a casa hai un autentico tesoro, vendono borsellini che tua nonna teneva in condizioni migliori, perline, scatole di latta arrugginite, sei un commerciante mancato, per qualche ora cominci a ipotizzare un possibile business vintage, catalogando mentalmente oggetti che potrebbero essere valorizzati, alla fine, esausta, cedi al pub che avevi scartato all’inizio, sbrani il tuo pacchetto di arachidi e ti bevi di gusto, come tutti gli altri, una lager.
riletto stamattina grazie al click di qualcuno, confermo.
ritirata strategica anche per me… quel paese mi rimane ancora un dato geografico.
almeno ci facciamo compagnia Cristina.
sì 🙂