Litoti

Purtroppo è arrivato anche il loro momento, le negazioni che affermano. Gli inglesi che sono fulminei e rapidi nella battute sono abili compositori, del resto hanno un vocabolario talmente ricco che aiuta; le litoti mediterranee sono di natura polemiche, ti convincono per sfinimento, se hanno delle premesse, sai già che le cose si mettono male, “non è che volevo dirti che sei un bugiardo – = lo sei – però nel caso in cui ti fossi reso conto come ti comporti quando sei in mezzo agli altri, quella volta in cui ti ho chiesto se mi potevi aiutare e NON l’hai fatto…” E non è che la predica rimane legata a quel episodio che tu ricordi benissimo, era maggio 2014, hai la mail nell’archivio come prova schiacciante, ma si rinnova a ogni discussione con altri episodi che man mano si aggiungono al racconto, un fardello di mancanze che ti trascini ogni volta, “non è per dire”, lo è invece, il sermone viene annunciato dalla fatidica frase, “non è per rimproverarti” – mentre lo sguardo si fa più vivido – “ma se continui a comportarti come ti COMPORTAVI, beh allora NON puoi pretendere che io cambi, e non pensare che mi piaccia fare le prediche, sai quanto sia ironica – è una tua caratteristica infatti…”

La geometria si vede che ce l’hanno insegnata bene a scuola, perché i teoremi si spiegano con delle premesse inconfutabili a seconda dell’argomento, rispettando una sequenza logica che ripeti a memoria, è così, punto.

Allora come si nobilita la negazione? Con la doppia negazione che ritrova un altro senso:

C’è ancora qualche lume all’orizzonte

e chi lo vede non è un pazzo, è solo

un uomo e tu intendevi di non esserlo

per amore di un’ombra*

Omeopatica.

Per uno che è brutto, si dice sempre non è un Adone, che aggiunge una nota in più, non ha speranze.

Nell’incertezza, meglio puntare sui monosillabi.

Lux nox pix mel fel nos vos res cui par nil

Luce notte pece miele fiele, noi voi, cose senza pari

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* Eugenio Montale.

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