L’Isola dei Fucili | Gun Island

Oltre agli inviti di provare le “gioie” di LinkedIn Premium, richiesta che respingo gentilmente al mittente, tra i messaggi che ho ricevuto a inizio anno, c’erano gli inevitabili buoni propositi per il nuovo anno.

Anno Nuovo, vita Nuova.

Punto e a capo.

Punto e altrove.

Punt e mes.

Punto.

Ci pensano le temperature artiche a smorzare gli entusiasmi degli inizi.

Un mio contatto ha invece simpaticamente rigirato la domanda, qual è l’aggettivo che useresti per definire il “tuo” 2020?

La questione si fa interessante.

Lei ha scelto il convincente “thriving“. Il termine raccoglie un ventaglio di possibilità che in italiano manca, anche lo sforzo sotto pressione, dare il meglio di sé, e soprattutto “fiorente”.

Nessuna obiezione.

Apro l’anno con l’Isola dei fucili di Amitav Ghosh, per due motivi principali, il rimando a Venezia nel viaggio rocambolesco dell’antiquario e mercante di libri Deen Datta, come spunto di riflessione sugli attuali cambiamenti climatici, e per il mito dell’eterno ritorno, riprendendo una antica leggenda del Bengali, riaffiora il racconto del mercante marinaio Chand che si spinge al di là del mare per scappare da Manasa Devi, la dea dei serpenti e di ogni creatura velenosa.

Poi vi dirò…

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AGGIORNAMENTO

Per chi fosse interessato ad approfondire tema, il 29/1/2020 Amitav Ghosh e la sua traduttrice Anna Nadotti presenteranno libro a CA’ DOLFIN a Venezia, aula magna Silvio Trentin, ore 5.30 pm.