È il 21 maggio, piove a dirotto, un cielo plumbeo che non fa ben sperare, un periodo storico terrificante da ogni punto di vista, uno slogan lontano: il poeta Tonino Guerra davanti a una famosa catena di elettronica di consumo, che recitava “l’ottimismo è il profumo della vita”… poco credibile in quel contesto, anche se poi, la tecnologia è di fatto diventata parte del nostro quotidiano. Ormai sarebbe quasi inconcepibile farne a meno, tutte le nostre relazioni passano attraverso una comunicazione immediata anche se filtrata sempre da uno schermo.
Passi da gigante rispetto alla Pascalina del famoso matematico e filosofo francese, inventata per aiutare il padre oberato dal lavoro, una storia che risulta meno commovente quando si scopre che era commissario di Sua Maestà nell’alta Normandia, responsabile della riscossione delle imposte.
Di Pascal sorprende la mole di tutti gli studi scientifici, il primo a dimostrare nel 1648 che tutti i fenomeni attribuiti al vuoto erano invece causati dalla pesantezza dell’aria, e come dargli torto? Parallelamente è un filosofo che si è sempre interrogato sul senso del nostro sapere, attribuendo all’esprit de finesse un’autonomia diversa rispetto all’esprit de géometrie:
“Si tratta di cose talmente delicate e così numerose che ci vuole un fiuto abbastanza raffinato e preciso per sentirle e per giudicarle rettamente e giustamente secondo questo sentimento, senza poterle molte volte dimostrare come si fa in geometria…Bisogna vedere le cose di colpo, a una sola occhiata, e senza procedere per ragionamenti, almeno fino a un certo punto. Per questo è raro che i geometri siano intuitivi e gli intuitivi siano geometri.”
La dignità dell’uomo sta proprio nel pensiero, è un suo dovere pensare come si deve, riconoscere le proprie miserie umane, senza sforzarsi di comparire, essere “una canna pensante”. Sono riflessioni che vivono sospese in un’ambivalenza continua, spesso con delle contraddizioni in termini, si nega il divertissement, vedendo nel divertimento una fuga da noi stessi, ma poi curiosamente si ricorre a un termine ludico per dimostrare l’esistenza di Dio. Nel dubbio, secondo Pascal, vale sempre la pena scommettere: “se vincete, guadagnate tutto, se perdete non perdete nulla.” E per un attimo convince anche me.
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