Ieri mi sono messa a guardare una performance di Miranda July – artista americana classe ’74 per i fanatici delle date – Strangers, liberamente ispirata alla canzone del buon vecchio Frank Sinatra, con quel pizzico di romanticismo sopra le righe che piace sempre, noi abbiamo “sciambagne per brindare a un ingondro”, ma diciamolo non è la stessa cosa, anche se dopo uno o due bicchieri di bollicine l’atmosfera è decisamente mellow…qui gli sguardi si attivano grazie a una sorta di psicodramma con picchi farseschi in cui si intrecciano le vite di assoluti sconosciuti raccontate grazie ai loro oggetti, o effetti personali; mettere un paio di pinzette all’asta a più di cento sterline è bravura, considerando che in aeroporto te le requisiscono senza troppe storie dopo averti palpeggiato abbondantemente anche se viaggi con una piuma in un trolley, qui gli stranieri si raccontano ad altri stranieri, senza remore, la diffidenza iniziale si scioglie e il sermone inizia; tra il pubblico pure Jarvis Cocker e signora, è forse improbabile che gli stranieri si rincontrino di nuovo ma chissà quegli sguardi potrebbero aprirsi ad altri abbracci…intanto dopo una breve introduzione scopriamo che le pinzette Christian le usa per le guance…il resto è solo questione di minuti per chi sa aspettare.
Strangers in the night, exchanging glances
Wondering in the night; what were the chances?
We’d be sharing love before the night was through
Something in your eyes was so inviting
Something in your smile was so exciting
Something in my heart told me I must have you
Strangers in the night, two lonely people
We were strangers in the night
Up to the moment when we said our first hello, little did we know
Love was just a glance away, a warm embracing dance away
And ever since that night, we’ve been together
Lovers at first sight, in love forever
It turned out so right for strangers in the night
La performance è durata online meno di un gatto in tangenziale, un breve riassunto delle puntate precedenti, zan-zan