Mentre le tortore emettono da anni il loro lamentoso tu-tu-tu-tu-tu-tu senza mai stancarsi, riprende la rubrica dedicata ai classici. Tempo di rispolverare la baronessa Emma Orczy – nome completo della scrittrice di origine ungherese Emma Magdalena Rosalia Maria Josefa Barbara detta “Emmuska” Orczy (1865 – 1947) – la famigerata saga della Primula Rossa, che ho amato grazie alla versione cinematografica con Richard E. Grant.
Se non l’avete ancora letto, è uscita ultimamente una nuova traduzione in italiano (Fazi), qui invece, faccio riferimento alla versione di Maria Eugenia Morin, pubblicata dalla Newton & Compton ai tempi delle lire, nella serie i libri da 3000 lire. Il romanzo è uscito nel 1905 e ha avuto un enorme successo, fiumi di inchiostro su possibili intrighi e fughe rocambolesche da una fine certa sotto l’inesorabile lama della ghigliottina. La Baronessa Emmuska si è cimentata anche con i gialli (uno per tutti, Il Vecchio nell’Angolo, Sellerio) oltre a dedicarsi all’arte – alcuni suoi quadri sono esposti alla Royal Academy di Londra, scene campestri con dame in costume e polli sullo sfondo – per chi apprezza il genere.
Meglio tornare alla botanica.
Chi è la Primula Rossa?
“La Primula Rossa […] è il nome di un umile fiore di campo inglese; ma è anche il nome scelto dal migliore e più coraggioso uomo del mondo per nascondere la propria identità e riuscire meglio ad assolvere il nobile compito che si è prefisso.”
“Nobile” qui ha una valenza ambigua, siamo ai tempi della Rivoluzione Francese e Sir Percy Blackeney – nobile inglese che dà il nome al primo romanzo della serie incentrata sulle avventure di Primula ai tempi della violenza giacobina, rivelerà tutt’altro carattere, sfoderando colpi da spadaccino, e un’astuzia degna di Zorro (che in spagnolo vuol dire volpe).
Unico indizio un sigillo di ceralacca con il simbolo del fiore. E qui la traduttrice ha già avuto il suo bel da fare per tradurre la frase che ritorna sempre a ogni fuga, e metterla in rima.
“La cercano qui, la cercano là
dove si trovi nessuno lo sa
Che catturare mai si possa
Quella dannata Primula Rossa?”
(They seek him here
they seek him there
Is he in heaven or is he in hell
That damned elusive Pimpernel)
Tutto ha inizio a Parigi, Settembre 1792 per il resto del mondo, Vendemmiaio nel calendario rivoluzionario, quando compare il primo foglietto di Primula Rossa, firmato con un piccolo fiore a forma di stella. Dall’altra parte della Manica si può continuare a sperare.
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