Restiamo in tema, ieri me la sono persa però mi è tornata in mente la mitica “pink moon” di Nick Drake, cantautore inglese, fratello di Gabriella Drake, ossia Gay Ellis, leggendaria interprete di Ufo, tenente della base lunare, il capo del trio in tuta metallica d’argento aderente e capelli viola, divisa pratica del biennio 1969-1970.
La serie televisiva di fantascienza era ambientata negli anni ’80 e gli alieni erano già tra noi trent’anni fa secondo la ricostruzione di Gerry & Sylvia Anderson. La storia è sempre la stessa, gli alieni atterrano sul pianeta Terra perché il loro si sta auto-distruggendo, ci spiano e cercano di duplicarsi grazie ai nostri organi. La tecnologia è quello che è, l’argento immortala distanze siderali, la SHADO (Supreme Headquarters Alien Defence Organisation) controlla il mondo attraverso dei computer-casa con dei tasti giganti colorati, mentre gli alieni per confondersi meglio portano delle lenti a contatto e dei caschi con un liquido verdastro che li mantiene in vita.
Come possano pensare di passare inosservati non è dato saperlo ma pare che i servizi segreti stiano di nuovo tornando alla macchina da scrivere, più sicura rispetto ai messaggi criptati dal computer.
La luna rosa di Nick Drake sa tutto, e forse potrebbe rivelarci dell’altro. Tempo di riascoltarla di nuovo.