
Carissimi,
con rinnovata energia eccomi pronta a una sfida novella, l’appuntamento settimanale con qualche riflessione sparsa per allietare questi giorni di pioggia di un Aprile novembrino. La primavera che tarda ad arrivare mi ha fatto rammentare i versi mirabili di Hafez:
Oh Rosa,
ti ho cercata
tra tutte le rose,
Ma non ti ho trovata.
Ho patito, ho gridato, ho urlato,
Girovagato
Da una terra a un’altra
Nell’immensità.
Alla fine ti ho trovata,
Quieta, addormentata
Nel mio cuore.
Che meraviglia! E che conforto offre la poesia!
Recentemente mi sono messa a rileggere un nostro poeta italiano, il vicentino Giacomo Zanella, che sentitamente ringrazio per la capacità di rendere delicati persino i pensieri più cupi.
Da Astichello, un umile saggio filosofico in versi:
XVII
Tra le chiome de’ pioppi entro la stanza
Lampeggia il sole, e d’ombre irrequiete
Con tremolo riverbero una danza
Disegna sul candor della parete.
Tal d’infiammata giovanil speranza
Ne’ recessi dell’anima una rete
M’ordia di rosee larve! Or sol m’avanza
Il pensier che i fuggiti estri ripete
Melanconicamente; e non è poco
Il suo stupor, se dopo sparsi al vento
Tanti sogni superbi e tanto foco
Di poesia dagl’anni inerti spento,
Volontario romito in questo loco
Fra pochi arbori e fiori vivo contento.
Carla!….la poesia di Hafez è stupenda….davvero una chicca… grazie.
Zanella non lo conoscevo. Non che ora lo conosca bene…solo una poesia non credo sia sufficiente per questo…però almeno posso approfondire…
Grazie Carla e buona settimana
.marta
Ciao Marta, buona settimana anche a te…Zanella è un poeta locale, lievemente retorico, che nelle antologie rientra tra i minori, secondo me a ragione…ti aspetto a Venezia mercoledì su Cartaresistente…