Iso-lamento #43 – I giorni della Quarantena

Ispirata dalla lodevole iniziativa di Giampaolo Azzoni, Professore ordinario di Filosofia del Diritto all’Università di Pavia, che in questi giorni di Quarantena ha lanciato sul web STANZE , la parola su cui vorrei riflettere in questi tempi terribili è FIDUCIA. Significativamente nel diritto romano, si riferiva al contratto con cui si consegnava una cosa o una persona affinché questa la restituisse più tardi o la consegnasse ad altri.

L’accezione greca chiarisce meglio, peÍthein è termine usato spesso da Pindaro per significare obbedienza a determinati precetti, nella mitologia greca Pistis era la personificazione della Buona Fede, Fides (Fede) in quella romana.

Le cose si complicano quando si parla di interazione tra mortali.

Tra i lasciti letterari spiccano le parole di Polonio, il ciambellano di corte di Elsinore, nel dramma del dubbio per eccellenza, l’Amleto di William Shakespeare:

Ama tutti, fidati di pochi, non fare torto a nessuno raccomanda al figlio Laerte –

«Voce non dare ai tuoi pensieri, né a soverchianti pensieri, azione; sii familiare sempre, volgare non mai. L’amico, prima di accettarlo mettilo alla prova: ma, se accettato, aggancialo al cuore con uncini di acciaio; le palmi delle mani non consumarti in espansioni per ogni nuova conoscenza implume e appena sgusciata dall’uovo. Guardati dall’entrare in questione: ma una volta impegnato, portati in modo che il tuo avversario debba guardarsi da te. Porgi orecchio a tutti, e voce a pochi. Accetta l’altrui parere e tieni il tuo per te.» [1]

Forse nell’incertezza attuale vale ancora quello che sosteneva a ragione il poeta Friedrich Hölderlin, non a caso, amato molto dai filosofi: E tuttavia quello che resta, sono i poeti che lo creano.

§

[1] Atto i, iii scena, Amleto, William Shakespeare, pp. 29-30, edizione Einaudi, Trad. Cesare Vico Lodovici

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