Piove…Taci. Su le soglie del bosco non odo parole che dici umane; ma odo parole più nuove che parlano gocciole e foglie lontane…
Nel lontano 1984, ormai secolo scorso, le gocce di pioggia nella terra d’Albione venivano immortalate in un pezzo degli Eurythmics, frammenti di memoria che si scioglievano in lacrime per diventare emozioni nuove:
Here comes the rain again falling on my head like a memory, falling on my head like a new emotion.
Le parole nuove di oggi sono di un poeta friulano, Pierluigi Cappello[1], potenti e amorevoli:
Piove, e se piovesse per sempre
sarebbe questa tua carezza lunga
che si ferma sul petto, le tempie;
eccoci, luccicante sorella,
nel cerchio del tempo buono, nell’ora
indovinata
stiamo noi, due sguardi versati in un corpo,
uno stare senza dimora
che ci fa intangibili, sottili come un sentiero
di matita da me a te né dopo né dove, amore,
nello scorrere quando mi dici guardami bene, guarda:
l’albero è capovolto, la radice è nell’aria.
Ti ringrazio Cristina, memore della pessima esperienza con i blog affidabili, di cui solo Creative Insomnia ha rispettato le regole, l’idea di ripetere l’esperienza nominando altri 15 blogger mi sembra davvero una mission impossible, mi spiace spezzare la catena, ma sono certa che capirai…buona giornata, e grazie per avermi considerato come un blog che ti ispira 🙂
http://ventoetempofermo.wordpress.com/wp-admin/post.php?post=675&action=edit&message=6&postpost=v2 Ti ho conferito un premio!